il grande disco fuori stagione del folk-rock è anche geograficamente fuori dal centro d’irradiazione di quel suono
almanach arriva infatti nel 1976 e arriva non dall’Inghilterra ma dalla francia
anima e intelletto del gruppo è il parigino gabriel yacoub che ha suonato dal vivo a inizio anni ‘70 con alan stivell partecipando anche all’incisione di "chemins de terre, miglior disco elettrico dell’arpista bretone
in realtà [e per fortuna] i dischi dei malicorne non devono troppo al populismo tradizional-arrangiato di stivell, semmai risentono della lezione degli steeleye span nell’uso del basso elettrico di hughes de courson e nell’interazione fra il violino di laurent vercambre e la chitarra elettrica di yacoub
a completare l’effetto d’insieme contribuiscono le straordinarie parti corali in cui spicca la voce di marie sauvet, all’epoca moglie di yacoub
almanach è il terzo album del gruppo [quarto se si considera "pierre de grenoble", accreditato a gabriel e marie yacoub] ed è il primo dei loro lavori a tema, strutturato in dodici canzoni, ognuna legata a un mese dell’anno [l’edizione in vinile conteneva un fascicolo dedicato a uso e costumi tradizionali connessi ai singoli mesi]
l’introduzione solo vocale di "salut à la compagnie" lascia spazio al potente approccio elettrico di "quand j'étais chez mon père", fornendo così il tratto caratteristico del lavoro, ovvero un impeccabile bilanciamento fra antico e moderno e fra acustico ed elettrico
se si può accusare i malicorne di tendenza alla bella cartolina d’epoca, è anche vero che i due pezzi forti della raccolta, le lunghe ballate Les tristes noces [con intervento strumentale dei la bamboche] e "l'écolier assassin", oltreché perfette nel veicolare il pathos naturale della voce di yacoub, sono dotate di una livida e naturale grandiosità a metà strada fra romanzo d’appendice e film dell’orrore come sempre accade, l’equilibrio perfetto [incluso lo strepitoso lavoro del tecnico del suono nic kinsey] sta su un filo molti sottile e nei lavori successivo i malicorne cominceranno a pendere dalla parte di un un’elettrificazione sempre più plateale e a tratti gratuita antonio vivaldi - disco club |
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